Limitare. Poi, l’apostrofo.

E limitare diventa l’imitare. Solo un apostrofo e là, dove il senso della limitazione, del fissare un limite, definisce la realtà e insegna a rispettarla, proprio là, oggi, l’imitazione con l’apostrofo travisa la realtà, la confonde, la traveste a piacere e ci investe. Sì, certo, l’imitazione ha una sua intrinseca forza persuasiva, d’accordo, perché non si esaurisce mai nelle sue potenzialità: ciò che si imita non è mai completamente raggiunto, o si trasformerebbe in realtà. Però, però sembra la realtà. È verosimile. Non è reale, ma ci assomiglia e, soprattutto, può assomigliarci come più piace a noi.
Al contrario, il limite, inziando dai propri, cioè dal conoscere i propri limiti, ciao Socrate! il limite ci àncora alla realtà, ci tiene con i piedi per terra, il limite è quella resistenza che, come l’aria per le ali, se s’impara come fare, ci permette poi di compiere veri e gustosissimi voli pindarici.
In fondo, la metrica, la tecnica che regola la libertà del verso, non moltiplicò forse la creatività poetica, elevando a Divina la Commedia?
E i limiti di velocità sulle strade? quei limiti che ci tengono incollati alla realtà, poi ci mettiamo un apostrofo e il limitare la velocità diventa l’imitare la velocità dei piloti di Formula Uno e così si confonde la strada per una pista, noi con i piloti, e si mettono tutti gli altri in pericolo.
Oppure, si perdoni la parolaccia, la pubblicità? non nasce forse proprio dal limite, una volta si chiamava copy strategy, ovvero gli elementi chiave del messaggio, insieme alle risorse disponibili, una volta si chiamava budget, non nasce da loro la vera leva della creatività?
Limitare, senza apostrofo, dunque; alla pari di “qual è”, dove neanche ci va, mai, perché “qual” ha una sua realtà, esiste anche così, tronco, non come tant’è, perché tant non esiste, invece “qual” esiste, qual piuma al vento, così come esiste limitare, tuttoattaccato e senza apostrofo e con tutti i suoi limiti, ovviamente.
Attenzione, dunque, agli apostrofi; sono importanti, perché, anche se le parole si pronunciano allo stesso modo, omofonia, un apostrofo può cambiare tutto.