1 marzo.
- Pubblicato 1 Marzo, 2021
Capodanno. Nel senso che, in questo primo marzo, si riscopre l’antico capodanno. Che, tuttavia, non cadeva oggi solo nella Serenissima Repubblica di Venezia, essendo una celebrazione odierna che risale all’antica Roma. Ovvietà, visto che questa è la stagione che, per chi vive nei campi e guarda intorno, segna il risveglio di piante e terra.
E Roma era una società agricola. Venezia no.
Poi, il capodanno, fu spostato e poi confermato a gennaio nel calendario giuliano, quello di Giulio Cesare, ai tempi in cui l’agropastorale Repubblica di Roma diresse il suo corso verso l’età imperiale e verso oriente, lì smarrendo la sua anima frugale e pragmatica.
Considerazioni storiche a parte, chi scrive è tra coloro che tornerebbero volentieri a festeggiare il capodanno oggi, primo marzo, stagione in cui tutto davvero rinasce, campi piante e sentimenti, lo si vede e lo si respira, e sono sufficienti un parco cittadino e una bella giornata di sole.
Dunque, sì al capodanno nuovamente l’uno di marzo, mese marziale, Marte, pugnace e intraprendente. Che cos’è meglio di uno squillo di tromba, in effetti, per caricare il nuovo anno con i migliori auspici?