
Intercalare quesiti.
- Pubblicato 23 Novembre, 2022
Intercalare, frammento verbale inserito nel discorso; “tic verbale” che, nel parlare informale, punteggia ripetutamente le frasi.
Un quesito: la parola intercalata, in quanto intercalare ripetuto irriflesso, mantiene un significato linguistico, oppure si riduce a mero fonema, un suono e null’altro? Ad esempio, l’intercalare blasfemo viola o no il secondo Comandamento? Ovvero: la routine dell’intercalare sgancia il termine dal suo significato e lo libera da ogni responsabilità? Per estensione: una parola offensiva, pronunciata ignorandone il significato, è un’offesa o no?
L’intercalare può essere assimilabile a un segno di interpunzione, a una virgola o a un punto, appunto, oppure il significato di una parola è inalienabile, anche se chi pronuncia quella parola lo ignora? Cioè la lingua, come la Legge, non ammette ignoranza? Ma se è così, la parola non si avvicina a una formula magica, la cui potenza si evoca nel solo essere pronunciata? E se, al contrario, l’intercalare fa sparire il significato di una parola, la ripetizione non è essa stessa un atto magico?
Dedurne applicazioni.