Molto di nuovo sul fronte occipitale.

Note invernali su impressioni estive (cit.), sul tema: No, non può essere accidentale se il pensiero occidentale sorse là dove sorse, cioè sulle coste dell’Asia Minore (Mileto), ovvero sul mare vento salsedine e caldo. Perché la salsedine erode e corrode, cioè pone davanti agli occhi la caducità delle cose, di ciò che sta fuori di noi, noi compresi in tutto ciò che, di noi, non è l’immateriale pensiero.
È proprio là, nei luoghi dove nacque la filosofia, che tutto ciò che è intorno a noi e noi stessi ci appaiono disintegrarsi e sbriciolarsi. Nulla rimane immutato. Come in una gigantesca clessidra, dove il passaggio della sabbia segna il trascorrere del tempo, il passaggio della salsedine ci insegna l’annientamento delle cose. Qua e là, sulle isole greche, lungo le vie, cose abbandonate già carcasse, scheletri spolpati della loro materialità. Vento e salsedine. Fin dalla nascita, l’uomo greco è esposto e vede tutto questo svanire attorno a sé, vede le cose consumarsi e dunque proprio là doveva inizare il pensiero filosofico occidentale, che fu innanzitutto pensiero occipitale*; l’uomo greco vide la caducità delle cose, aprì gli occhi e contemplò l’apparire e scomparire delle cose e gli sorse un’idea** e divenne filosofo. Salsedine e filosofia. Salsedine è filosofia. E dunque no, non è accidentale se il pensiero occidentale fu innanzitutto pensiero occipitale.
L’uomo greco non può attaccarsi al valore delle cose, deve prenderla con filosofia, dentro il vento intriso di sale, luomo greco è destinato a riflettere su altro, ad andare al di là delle cose visibili, al di là dell’apparenza, domandandosi se qualcosa rimane immutato nel comparire e scomparire delle cose. La filosofia occidentale non poteva che nascere in riva al mare, dalla salsedine, come Afrodite, la dea della bellezza, nacque dalla spuma del mare, e in riva al mare svilupparsi in tutte le sue forme, a Mileto, Samo, Atene, Elea… Filosofia e bellezza. Tutti coloro che vivono tra la salsedine dovrebbero ricevere una laurea in filosofia, ad honorem.

Pauroso apparve a quelle, orrido di salsedine,
fuggirono qua e là per le lingue di spiaggia.
Omero, Odissea, libro sesto, 137-138 (trad. Rosa Calzecchi Onesti)
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*”Uno dei quattro lobi del cervello, il lobo occipitale contiene i centri dell’area visiva primaria e aree per l’integrazione psichica e motoria della visione, che consentono il riconoscimento degli oggetti visualizzati”. cit.
** Il sostantivo “idea” deriva dal verbo “vedere”.